Il fondo degli Itinera ad loca sancta

Per libri di Viaggio in Terra Santa si intendono tutti quei testi che appartengono appunto a quello che, a partire dal XV secolo, inizia a diventare un vero e proprio genere letterario: quello degli Itinera ad loca sancta. Genere molto variegato che, oltre al semplice resoconto del viaggio del devoto pellegrino, subisce l’influsso di altri generi letterari, quali il Viaggio in Oriente e le sue meraviglie, i grandi Viaggi di scoperta e le descrizioni storiche e geografiche dei Luoghi Santi stessi. Nel catalogo sono compresi quindi i diari di pellegrinaggio veri e propri (con le contaminazioni già ricordate), le descrizioni della Terra Santa, frutto o meno di un viaggio nei luoghi descritti e, visto l’interesse e l’importanza dei libri che parlano di Terra Santa, anche alcune pubblicazioni antiche che, pur non narrando un pellegrinaggio o non descrivendo la geografia biblica dei Luoghi Santi, si soffermano sulla descrizione dei fatti storici accaduti in Terra Santa.

 

Il valore del fondo

Il fondo degli Itinera ad loca sancta conta oltre 150 edizioni a stampa antiche (1.400-1.700), tra San Salvatore e Flagellazione, e più di novecento testi moderni conservati a San Salvatore. L’importanza della presenza di un fondo antico del genere è dettata dal fatto che questo testimonia bene quella che può essere definita come osmosi tra i frati della Custodia, i Luoghi Santi loro affidati e i pellegrini stessi: i frati si potevano avvalere di questi testi conservati nei propri scaffali per guidare i fedeli ai Luoghi Santi, testi a loro volta scaturiti dall’esperienza vissuta da precedenti visitatori che, una volta tornati in patria, decidevano di sistemare gli appunti di viaggio e di far pubblicare un nuovo diario: una nuova guida che sarebbe andata ad allargare un patrimonio testuale germogliato, attraverso i secoli, dall’esperienza di un commovente viaggio verso la Città Santa. Questo scambio vicendevole tra pellegrini e frati non si chiude fra le pagine dei libri dei secoli XV-XVIII, ma continua ancora oggi e si legge chiaramente nei testi che vanno ad accrescere il fondo moderno degli Itinerari di Terra Santa, dove note di dono degli autori «alla Biblioteca di San Salvatore a Gerusalemme» continuano una storia ininterrotta da secoli.

L’importanza del fondo è testimoniata inoltre dalle numerose annotazioni sui testi stessi, in riferimento alle edizioni, agli autori e ai testi frutto della mano e dello studio di p. Agustín Arce. P. Agustín Arce fu uno dei personaggi più significativi della storia culturale della Custodia di Terra Santa nel Novecento. Il frate non solo fu autore di importanti studi storici sulla Terra Santa, sulla Custodia e sulla presenza francescana nel Medio Oriente, ma in qualità di bibliotecario, incarico che ricoprì per circa trent’anni a partire dal 1936, rilanciò la biblioteca di San Salvatore. Lo studio e l’attività in biblioteca del p. Arce sono provati dalla presenza dell’ex libris della Biblioteca del Convento di San Salvatore, da lui ideato e personalizzato con l’arguto e battagliero motto latino “Curis augeo hostes arceo”, apposto su molti volumi, soprattutto antichi, oggi conservati a San Salvatore. Su alcuni libri si trova anche l’ex libris personale del p. Arce (Madonna con Bambino) applicato probabilmente ai libri personali conservati nella sua stanza.