Jacques De Villamont,
Les voyages du seigneur de Villamont, chevalier de l’Ordre de Hierusalem, Gentil homme ordinarie de la chambre du Roy, Lyon, Claude Lariot, 1607.

 

8°; pp. [16] 570 [38]; ã8 A-Z8 Aa-Pp8.

Testo che conobbe una notevole fortuna editoriale, dopo la princeps del 1595 (Parigi), l’opera di Jacques de Villamont dominò il panorama di quella che all’epoca era la letteratura di pellegrinaggio in Francia: con circa ventiquattro edizioni, nell’arco di cinquant’anni, fu stampato in ben cinque città (Parigi, Arras, Lione, Rouen e Liège). L’opera non fu mai tradotta e non fu mai stampata fuori dalla Francia.

 

Repertori bibliografici e cataloghi

Tobler pp. 85-86; Röhricht n. 812.

 

Immagini: coperta, frontespizio, silografie e calcografie

 

 

 

Esemplare Gerusalemme, Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa, ITS SEI C.8

mm 150x100. Esemplare corto di testa e di piede. Legatura novecentesca in mezza pelle, anima in cartone, con piatti rivestiti di carta marmorizzata nera e verde. Tracce di spruzzatura blu al dorso. Dorso a quattro scomparti dorati con fregio dorato a caldo in alto, nome dell'autore e titolo sempre dorati: «VILLAMONT || VOYAGES». Consueta etichetta  al dorso con attuale. Al recto della prima carta di guardia anteriore (della coperta novecentesca) si leggono a matita ITS 56 e 27/15. Sotto di queste il timbro rettangolare blu della Biblioteca di San Salvatore in Gerusalemme. Al verso della prima carta di guardia anteriore nota manoscritta a matita 1588 (cancellato) || 1589 (pp. 65, 179, 230, 368), indicante la data del viaggio che si ricava appunto dai passi indicati alle pagine tra parentesi. A c. ã1r vecchia segnatura in alto a destra e nota di dono datata all’anno 1613. A c.Y8v nota manoscritta, prova di penna, che trascrive le prime parole della pagina del libro seguente: “nostre auther  deqis le premier || jusquè au neusiesme”. Mutilo delle due carte finali Pp7 e Pp8. A c. Pp6v timbro nero con il numero d’ingresso. Al verso della carta di guardia posteriore timbro rettangolare blu della Biblioteca di San Salvatore in Gerusalemme. Timbro rettangolare blu della Biblioteca di San Salvatore in Gerusalemme alle cc. ã 1v, C1r, K6v, X7r, Pp6v. Timbro ellissoidale nero della Biblioteca di San Salvatore in Gerusalemme alla c.  ã1r. Timbro circolare blu del Sigillo del Guardiano del Monte Sion alle cc.  ã 1r, A1r. Esemplare in discreto stato di conservazione, ampie gore d’acqua e camminamenti di tarli in alcuni fascicoli.

 

Il testo descrive il viaggio (compiuto nel 1588) di Jacques de Villamont attraverso l’Europa, da Venezia alla Terrasanta, la visita ai Luoghi Santi, la descrizione dell’Egitto e il ritorno in Francia. Al centro della narrazione il tema del pellegrinaggio, ancor prima di arrivare a Jaffa, tutte le tappe del viaggio sono infatti una sorta di avvicinamento (con visite ai vari santuari in Europa) a quello che sarà il fulcro della narrazione: la Terra Santa. Al suo rientro in patria l’autore, vincendo il timore che una sua probabile opera subisca la critica dei grandi cosmografi e cartografi francesi, decide quindi di pubblicare il testo, dichiarando l’intento di rivolgersi a un determinato tipo di pubblico: non scienziati o uomini di cultura, ma tutte le persone che erano curiose di sapere quanto di più mirabile e santo si può trovare in Terrasanta, dove Gesù pose i suoi passi e dove tutti vanno in pellegrinaggio al Santo Sepolcro. L’intento dell’autore rivela quindi quello che lo aveva mosso a mettersi in cammino: il devoto desiderio di visitare il luoghi dove il Salvatore aveva versato il suo sangue per redimere l’umanità.

T. F. Noonan, The road to Jerusalem, pp 179-181.