Canon medicinae [in latino] Libri I-V, traduzione di Gerardus Cremonensis, a cura di Petrus Rochabonella, Corr.: Prosdocimus Mutius, Comm.: Gentilis Fulginas; De viribus cordis (datato 5 Luglio 1492), traduzione di Arnoldus de Villa Nova, Comm.: Gentilis Fulginas; Cantica, con il commento di Averroes; Gentilis Fulginas, De febre et aliae quaestiones, a cura di Antonius Gratarolus, Venezia, Battista Torti, 1491-1495

Edizione in 7 parti, qui raccolte in 2 volumi, di cui il secondo contiene solo la parte III.

I:          12 giugno1495; 2°, cc. [178], fasc. AA-BB8 CC-EE6 FF8 Ggg6 GG10 HH-II6 KK-LL8 MM-ZZ6 AAA-BBB6 CCC8

II:        15 maggio 1492; 2°, cc. [66], fasc. AAA-CCC6 DDD4 EEE-KKK6 LLL8

III:       11 febbraio 1492/93; 2°, cc. [400], fasc. π4 aa-tt8 uu-yy6 zz10 AA-QQ8 RR-ZZ6 aaaa-gggg6 hhhh4

IV:       24 gennaio 1490/91; 2°, cc. [142], fasc. a-k6 l-n4 o8 p-z6 [et]8

V:        5 luglio 1492; 2°, cc. [48], fasc. aa-hh6

VI:       2°, cc. 18, fasc. AAAA-CCCC6

VII:      1494; 2°, cc. 32, fasc. Aa-Bb6 Cc-Dd4 Ee-Ff6

ISTC ia01427000

INC A 16/1

mm. 406x270. Legatura in pelle di colore rosso e carta marmorizzata marrone. Anima in cartone. Taglio spruzzato in rosso. Mancano le cc. Aa1 della parte I e Ff6 della parte VII. Notabilia e segni di lettura concentrati nella parte V, quasi del tutto assenti altrove; si riconoscono due mani, entrambe cinquecentesche. Lieve brunitura di alcune carte. Gore d’acqua. Danni da tarlo non particolarmente consistenti.

INC A 16/2

mm. 406x265. Legatura in pelle di colore rosso e carta marmorizzata marrone. Anima in cartone. Taglio spruzzato in rosso. Della c. hhhh4 rimane solo la parte alta della prima colonna di testo. Qualche carta con bruniture, anche piuttosto marcate, e gore d’acqua nei margini. Danni da tarlo. Alcune carte, all’inizio e alla fine, rinforzate mediante delle strisce di carta incollate.

L’edizione, suddivisa in 7 parti, raccoglie quattro diverse opere di medicina. La più nota tra tutte è sicuramente il Canon medicinae di Avicenna (ovvero Ibn Sīnā, ca. 980-1037), medico e filosofo di origine persiana, massimo esponente di quell’«umanesimo orientale» in cui l’uomo si trovava al centro di tutto, medicina compresa. L’opera di Avicenna consisteva in una ricapitolazione della medicina ippocratico-galenica (qui n° 5, 7, 8, 9, 25), unita alla filosofia-biologia di Aristotele, alla quale si aggiungevano conoscenze derivate dall’esperienza personale, e che gli valse nel Medioevo il titolo di princeps medicorum in tutte le università occidentali, oltre a un successo indiscusso in Oriente. Come spesso accadeva, il Canon medicinae era pubblicato con altri due lavori di Avicenna, ovvero il De viribus cordis, trattato di “psichiatria” tradotto da Arnaldo da Villanova e commentato da Gentile da Foligno e un manuale di medicina in versi intitolato Cantica e commentato da Averroè. Chiude la miscellanea il De febre et aliae quaestiones, trattato di Gentile da Foligno.

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This collection contains four different medical works by Avicenna. Its author was considered the princeps medicorum in all Western universities and was immensely popular also in the East.