Phytognomonica, Napoli, Orazio Salviani, 1588

2°, pp. 320 [24], A-Z4 AA-RR4 ’A-’C4, ill.

SBN IT\ICCU\BVEE\002321

mm. 288x198. Legatura novecentesca in mezza pelle nera con carta marmorizzata gialla e beige. Manca la c. C4. Qualche macchia di umidità. Gore d’acqua. Brunitura delle carte. Macchie di inchiostro, una particolarmente ampia al frontespizio. Talvolta sono stati applicati rinforzi cartacei alle carte antiche.

Giovan Battista Della Porta (ca. 1535-1615) fu cultore di antichità, studioso di filosofia naturale e autore di testi teatrali. Tra la fine del XVI sec. e gli inizi del XVII le accademie incominciarono ad avere un ruolo centrale anche nello sviluppo del sapere medico: il Della Porta, non a caso, fondò l’Accademia dei Secreti, nella quale riunì esperti che si dedicarono allo studio delle cause dei fenomeni naturali. Interessato all’alchimia e alle arti magiche destò più volte i sospetti delle autorità ecclesiastiche incorrendo nell’obbligo di richiedere un permesso di stampa per ogni sua opera al tribunale del S. Uffizio di Roma, a partire dal 1592. Importante fu la lunga amicizia con Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, il quale lo elesse vice-principe nel 1610. Il Della Porta ricoprì un ruolo significativo nella storia della scienza del Rinascimento e in generale nella storia culturale; tuttavia il suo legame con la tradizione scientifica passata e la convizione dell’esistenza di una forte connessione tra scienza e magia, evidenziano i limiti del suo pensiero rispetto ai “moderni”. Molta rilevanza nella sua produzione ebbe la fisiognomica; la Phytognomonica (nota anche come Fisionomia dell’herbe), pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1588, era dedicata al tentativo di trovare un nesso fra i tre regni naturali (minerale, vegetale, animale). Oltre a ciò si evidenzia come nella natura siano presenti dei signa, testimonianza delle virtù mediche di piante, animali e minerali, in grado di curare le parti del corpo umano somiglianti e quindi corrispondenti.

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Among the various interests of Giovanni Battista Della Porta, one can find physiognomy, as this work attests. Despite the limits of his scientific thought, Della Porta had an important role in the Renaissance’s history of science and history of culture in general.