Archeologia per la promozione della Terra Santa
L’attività archeologica di p. Piccirillo in Terra Santa ha avuto sempre un unico fine: la promozione delle terre della fede attraverso la ricostruzione delle loro origini e identità. La filosofia di p. Michele, testimoniata da titoli come Il piccone dà ragione alla Bibbia (1977) e Più si scava e più cresce la fede (1983), riesce addirittura a dimostrare come gli scavi portino alla conferma di quanto scritto nei testi sacri.
Grazie ad anni di intenso lavoro, la sua attività diventa una vera e propria guida per conoscere i luoghi e i mosaici della Giordania. Il volumetto La montagna del Nebo (1988), tradotto successivamente in spagnolo, tedesco, inglese e polacco, risulta fondamentale a questo fine [foto 1]. Un’altra piccola guida è stata realizzata e stampata per una serie giordana un paio di anni più tardi (1990) [foto 2].
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Gli scavi di p. Piccirillo non passano inosservati neanche ai più alti livelli istituzionali del globo. Diverse autorità politiche sia locali sia internazionali fanno visita al Monte Nebo. Tra i primi, la Regina di Giordania Nur el Hussein, moglie di Re Hussein scomparso nel 1999, e l’erede al trono Abdullah II ibn al-Hussein; in seguito, l’allora presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi e l’ex premier inglese Tony Blair. La visita però più emozionante, per la quale il padre ebbe l’onore di fare da guida, è sicuramente quella del Papa Giovanni Paolo II che, nell’anno giubilare 2000, si recò al Monte Nebo [foto 3]. Nello splendido volume Il viaggio del Giubileo alle radici della fede e della Chiesa (2000) p. Piccirillo racconta il pellegrinaggio del Pontefice e, grazie all’ausilio di belle fotografie e dettagliate descrizioni, ne ripercorre le tappe [foto 4].