La cultura e le letture di p. Piccirillo
P. Michele era un divoratore di letture. Ricordo anche un dato un po’ curioso, che anche a tavola si portava un pezzo di giornale, una rivista. Quindi leggeva molto, difficilmente spendeva tempo davanti alla televisione o in altre forme di distrazione. Leggeva molto e amava i libri. […] E questo è il motivo per cui alla fine aveva accumulato una biblioteca notevolissima di libri d’arte, quindi di grande formato e molto belli, che riceveva in dono oppure comprava andando per mostre o per musei. E anche libri di letteratura.
(P. Giovanni Claudio Bottini)
Dalle parole di p. Bottini si intuisce subito quanto la lettura fosse importante nella vita del confratello archeologo. Dando anche solo un primo sguardo al fondo Piccirillo, oltre seicento volumi custoditi presso la Biblioteca Generale della Custodia, colpirà la quantità di libri d’arte e cataloghi, molti riguardanti la Terra Santa e le sue culture [foto 1, 2 e 3].
Anche i libri di letteratura sono presenti in gran numero: nel fondo si trovano Meridiani Mondadori, la collana di letteratura italiana della Ricciardi, nonché opere di letteratura araba. L’interesse del padre per la cultura araba è testimoniato anche da diversi volumi sull’Islam [foto 4], sul diritto musulmano [foto 5] e sull’incontro tra Islam e Cristianesimo [foto 6] o tra Islam e Ordine francescano [foto 7]. È interessante la presenza di una Bibbia in arabo del 1875 divisa in due volumi [foto 8] e l’edizione di un’omelia arabo-cristiana di un anonimo palestinese dell’VIII secolo [foto 9]. Anche le altre culture della Terra Santa fanno capolino tra i volumi del frate: libri sulla chiesa armena [foto 10], sulla presenza etiope [foto 11], sull’incontro tra cultura ebraica e musulmana [foto 12].
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Oltre al fondo omonimo, centinaia di libri di p. Piccirillo sono ora sparsi tra gli scaffali delle biblioteche francescane di Gerusalemme. Per questo motivo, i suoi più stretti amici e collaboratori hanno desiderato segnalarne la provenienza tramite un timbro ex libris, creato in ricordo del frate archeologo. È p. Eugenio Alliata a descriverci come è nata l’idea:
P. Michele, nella sua vita, ha sempre cercato mosaici, per questo abbiamo ricavato l’immagine di questo timbro ex libris proprio da una pittura musiva: si tratta di un coltivatore che raccoglie grappoli d’uva. Per il padre questi grappoli erano rappresentati dai libri, infatti ne possedeva un’enormità [foto 13].
La biblioteca di p. Piccirillo ne testimonia la “bibliofagia” menzionata da p. Bottini e la volontà di leggere, informarsi, sapere.