Verifica inventariale del fondo di Medicina e Farmacopea
Il fondo
Il fondo di Medicina e Farmacopea della Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme è costituito da circa 450 opere divise in due sezioni che comprendono rispettivamente i libri antichi e i libri moderni. I volumi in questione appartenevano alla antica farmacia del Convento di San Salvatore (dalla fine del XVI secolo, sede dei Francescani a Gerusalemme) e passarono alla Biblioteca una volta che quella venne chiusa. La presenza dei francescani a Gerusalemme si lega infatti, probabilmente fin dagli inizi della loro permanenza in Terra Santa, alla presenza di un'infermeria e di una farmacia annessa a questa e destinata non solo al convento, ma aperta a chiunque si rivolgesse ai frati in cerca di cure mediche e assistenza.1
La provenienza dei volumi è varia. I libri antichi spesso erano portati dagli stessi frati medici e farmacisti dalle terre d'origine come strumenti di lavoro e poi riportati via con sé una volta terminato il
servizio; solo alcuni frati donavano i propri libri e questi sono quelli che oggi troviamo a costituire questa sezione del fondo. Per la sezione moderna il discorso è analogo: molti volumi presentano le note di possesso o di uso dei frati che
si sono succeduti nel tempo; ad essi si aggiungono i doni da parte di pellegrini come ringraziamento per l'ospitalità ricevuta o di persone che frequentavano i francescani. Il fondo permette di costatare quanto nel corso dei secoli i frati abbiano prestato attenzione allo studio di queste materie e quali opere essi avessero a disposizione per lo studio, l'aggiornamento e la pratica della medicina.
A seguito del trasloco della sede della Biblioteca, avvenuto nel 2012, il fondo di Medicina e Farmacopea è stato collocato in scaffali ad esso riservati del deposito rari e preziosi. Si ebbe in quella circostanza l'accortezza di dividere i volumi tra antichi (a loro volta divisi per secoli) e moderni. A questa operazione non corrispose tuttavia una verifica del posseduto e della conseguente corrispondenza con i cataloghi della biblioteca.
Lavoro svolto
Sezione antica
La parte antica del fondo risulta smembrata in due parti del deposito. In occasione del progetto di catalogazione degli incunaboli e delle cinquecentine della Biblioteca si è infatti provveduto a raggruppare in armadi appositamente destinati tutti i volumi appartenenti ai secoli XV e XVI, compresi quindi quelli del fondo di Medicina e Farmacopea, per garantirne una migliore conservazione e custodia. I libri del fondo stampati nei secoli XVII e XVIII si trovano invece in scaffali contigui alla parte moderna dello stesso.
Per quanto riguarda questa sezione (sec. XV-XVIII) il catalogo di riferimento è un catalogo elettronico redatto tramite l'uso del software per gestione di dati bibliografici EndNote e comprendente non solo i volumi di Medicina e Farmacopea ma tutti i libri antichi della biblioteca. Esiste inoltre una descrizione di questo fondo (pubblicata nel 1950) a opera di p. A. Arce, bibliotecario nel secolo scorso, che ne approfondisce la natura e ne elenca le opere.2
A partire da questi due strumenti si è innanzitutto provveduto a una verifica di corrispondenza tra quanto era descritto in questi e il posseduto presente a scaffale. Vi sono alcune disuguaglianze rispetto all’elenco redatto da p. Arce che riporta come volumi del fondo anche alcune opere a cui fu poi assegnata una segnatura diversa; non si è inoltre riusciti a individuare quattro opere indicate dal padre bibliotecario e non presenti nei cataloghi elettronici della biblioteca. La situazione attuale del fondo è invece perfettamente corrispondente al catalogo elettronico.
Dopo questa verifica si è deciso di creare un catalogo distinto (sempre tramite il software EndNote) nel quale sono stati copiati i record relativi ai volumi antichi del fondo. Questa operazione, oltre a rendere più facile la consultazione e la ricerca all’interno del fondo, si è ritenuta indispensabile in vista di un trasferimento dei record in Opac da farsi tuttavia a seguito delle necessarie bonifiche e della definizione e creazione di un framework adeguato per la descrizione dei libri antichi.
Sezione moderna
La sezione moderna del fondo è quella più numerosa e annovera oltre trecento opere; esse trovano collocazione su alcuni scaffali riservati nel deposito rari e preziosi. Per essa il catalogo di riferimento è l'Opac: i record che li descrivono sono stati infatti trasferiti in esso come tutti quelli dei libri moderni posseduti dalla biblioteca. Durante questa operazione tuttavia si sono verificati alcuni problemi dovuti alla natura stessa dei record importati (e alla struttura del catalogo in EndNote) e precisamente:
- per alcuni record non si è creato l'item di riferimento;
- per le opere in più volumi erano presenti nel catalogo più record, uno per ogni volume;
- nel catalogo di partenza tutti i record risultavano duplicati (probabilmente a seguito dell'assegnazione del numero di ingresso ai volumi, avvenuta in un momento successivo alla catalogazione degli stessi) e la stessa situazione era quindi presente in Opac.
È stata quindi necessaria una verifica incrociata tra i libri posseduti e quanto registrato nei due cataloghi al fine di avere in Opac una immagine corretta e completa del fondo. Si sono quindi cancellati i record duplicati, sempre prestando attenzione a eventuali doppioni fisici o all'eventuale presenza di edizioni diverse della stessa opera (necessarie di record diversi).
Per quanto riguarda le opere in più volumi si è provveduto a mantenere un solo record nel catalogo al quale sono stati collegati gli item dei singoli volumi; per questo genere di opere si è deciso inoltre di correggere e bonificare i record relativi creando i file di autorità necessari e facendo sì che la descrizione fosse corretta in tutti i suoi campi.
Si è infine provveduto alla correzione e all'eventuale creazione degli items. Per ogni volume si è verificato che il numero di ingresso fosse corretto e fosse adeguatamente indicato in Opac. Si è inoltre segnalato, nella scheda relativa all’item, le note di possesso o di dono presenti sui volumi (utili a ricostruirne la storia), la presenza di timbri diversi rispetto a quello della Biblioteca di San Salvatore ed eventuali ex libris.
Conclusioni e prospettive di lavoro
Il fondo risulta pressoché completo rispetto a quanto registrato nei cataloghi della Biblioteca; manca un solo volume della parte moderna e quattro dell’elenco redatto da p. Arce. Il lavoro svolto ha permesso di avere ora a disposizione una descrizione più accurata e maggiormente verificabile del fondo stesso e di poter usufruire di informazioni utili per la storia del fondo, la sua formazione e il suo sviluppo.
Alla verifica inventariale svolta dovrà succedere il trasferimento dei record delle opere dei secoli XV-XVIII in Opac per permettere che questo diventi sempre più il catalogo di riferimento per tutto il posseduto della Biblioteca. Si dovrà inoltre procedere alla creazione dei file d'autorità per le intestazioni d'accesso di tutti i libri della parte moderna e la conseguente bonifica dei record bibliografici.
Tuttavia, a prescindere dalla necessità futura di queste operazioni, a oggi è garantita la reperibilità di tutte le opere e preservata l’integrità del fondo grazie ai cataloghi della Biblioteca e alla collocazione fisica dello stesso.
1 Diverse sono le fonti che attestano la presenza di una farmacia e la sua attività e diversi gli articoli e gli studi su di essa. Una buona sintesi di essi viene data in G. Farris – A. Storme, Ceramica e farmacia di San Salvatore a Gerusalemme, [s.l.], Studium biblicum franciscanum, 1981, p. 21-26.
2 A. Arce, Libros antiguos de medicina en la Biblioteca de San Salvador, in Id., Miscelanea de Tierra Santa, Jerusalén, Imprenta de Tierra Santa, 1950, p. 251-317.
dott.ssa Emilia Bignami - CRELEB - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano