Scorci dalla Terra Santa
Mostra fotografica con gli scatti della fotografa e amica Neva Gasparo
a cura di Lorenzo Abeni e Martina Mineri
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Monaco armeno, sulla strada che porta al S. Sepolcro (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 febbraio 2014, ore 14.41. Copyrigh® Neva Gasparo Photographer
Raccontami dei sospiri che hai salutato, delle scarpe che hai usurato. Raccontami chi dicono che tu sia, raccontami di te. (Margherita Fabbri) Monaco armeno, sulla strada che porta al S. Sepolcro (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 febbraio 2014, ore 14.41. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Raccontami dei sospiri che hai salutato, delle scarpe che hai usurato. Raccontami chi dicono che tu sia, raccontami di te. (Margherita Fabbri) Ragazzo arabo nelle strade della Città Vecchia di Gerusalemme, 21 febbraio 2014, ore 8.54. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La Città Vecchia di Gerusalemme appare a visitatori e pellegrini come un museo a cielo aperto, ma non si deve dimenticare che ci sono persone che ci abitano, che ci lavorano e che trovano diverse modalità per trasportare materiale nei ripidi vicoli della città. (Nicola Pensa) Ragazzo arabo nelle strade della Città Vecchia di Gerusalemme, 21 febbraio 2014, ore 8.54. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La Città Vecchia di Gerusalemme appare a visitatori e pellegrini come un museo a cielo aperto, ma non si deve dimenticare che ci sono persone che ci abitano, che ci lavorano e che trovano diverse modalità per trasportare materiale nei ripidi vicoli della città. (Nicola Pensa) Ragazze musulmane a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.33. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Questa foto mi evoca una conversazione avuta con Neva a una grigliata estiva. Parlammo della difficoltà di fotografare i volti delle persone, in particolare qui a Gerusalemme. Nello sguardo di queste due giovani donne musulmane ci vedo anche la sua ironia pungente, il suo occhio attento e il suo bonario sguardo disincantato sulla vita. (Camilla Cantore) Ragazze musulmane a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.33. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Questa foto mi evoca una conversazione avuta con Neva a una grigliata estiva. Parlammo della difficoltà di fotografare i volti delle persone, in particolare qui a Gerusalemme. Nello sguardo di queste due giovani donne musulmane ci vedo anche la sua ironia pungente, il suo occhio attento e il suo bonario sguardo disincantato sulla vita. (Camilla Cantore) Mercato a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.55. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Neva ha colto qui l’anima del mercato della Porta di Damasco: un crocevia di persone, odori e colori sgargianti. Risalta il verde delle erbe aromatiche, gli sguardi tesi e concentrati degli abitanti gerosolimitani intenti a fare le compere. (Maria Francesca Catelli) Mercato a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.55. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Neva ha colto qui l’anima del mercato della Porta di Damasco: un crocevia di persone, odori e colori sgargianti. Risalta il verde delle erbe aromatiche, gli sguardi tesi e concentrati degli abitanti gerosolimitani intenti a fare le compere. (Maria Francesca Catelli) Studentesse musulmane nella Città Vecchia di Gerusalemme, 4 marzo 2014, ore 15.41. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Il mio primo impatto con Gerusalemme è stato con un gruppo di studentesse musulmane, vestite in modo diverso da quelle della fotografia, ma non dissimili negli atteggiamenti. Gerusalemme è piena di giovani: quasi mai camminano da soli, bensì in gruppetti e si guardano attorno parlando ininterrottamente tra loro. Mondi in movimento all'interno della città, e contemporaneamente il futuro che cresce sotto agli occhi di chi li incontra per le strade antiche. (Marco Callegari) Studentesse musulmane nella Città Vecchia di Gerusalemme, 4 marzo 2014, ore 15.41. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Il mio primo impatto con Gerusalemme è stato con un gruppo di studentesse musulmane, vestite in modo diverso da quelle della fotografia, ma non dissimili negli atteggiamenti. Gerusalemme è piena di giovani: quasi mai camminano da soli, bensì in gruppetti e si guardano attorno parlando ininterrottamente tra loro. Mondi in movimento all'interno della città, e contemporaneamente il futuro che cresce sotto agli occhi di chi li incontra per le strade antiche. (Marco Callegari) Ragazzo arabo nella Città Vecchia di Gerusalemme, 7 marzo 2014, ore 15.29. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Se ripenso alle settimane vissute a Gerusalemme, tra le tante cose che mi ritornano alla mente, ci sono i profumi delle sue pietanze, cucinate e servite nei vicoli stretti e intricati della Città Vecchia. Ovunque si sente l'odore pungente delle spezie sulla carne arrostita, il profumo delle sottili focacce non lievitate e dei dolci ricoperti di miele. Il cibo, con i suoi odori, ci racconta la storia delle genti di Gerusalemme che, diverse nelle fede e nella cultura, trovano pace nel condividere lo stesso boccone. (Marco Junio Coccari) Ragazzo arabo nella Città Vecchia di Gerusalemme, 7 marzo 2014, ore 15.29. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Se ripenso alle settimane vissute a Gerusalemme, tra le tante cose che mi ritornano alla mente, ci sono i profumi delle sue pietanze, cucinate e servite nei vicoli stretti e intricati della Città Vecchia. Ovunque si sente l'odore pungente delle spezie sulla carne arrostita, il profumo delle sottili focacce non lievitate e dei dolci ricoperti di miele. Il cibo, con i suoi odori, ci racconta la storia delle genti di Gerusalemme che, diverse nelle fede e nella cultura, trovano pace nel condividere lo stesso boccone. (Marco Junio Coccari) Mercato a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.55. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Tra i mille volti che affollano il mercato della Porta di Damasco, Neva ne immortala due: un uomo palestinese con la caratteristica kefiah e un altro, pensoso, dietro di lui. (Maria Francesca Catelli) Mercato a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 28 febbraio 2014, ore 13.55. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Tra i mille volti che affollano il mercato della Porta di Damasco, Neva ne immortala due: un uomo palestinese con la caratteristica kefiah e un altro, pensoso, dietro di lui. (Maria Francesca Catelli) Bambino durante i giorni della festa di Ramadan, 5 luglio 2014, ore 17.15. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Nell'armonia tra pieno e vuoto, tra geometrie perfette e morbidi fili disposti in parallelo, tra appoggio e sospensione, tra forza e bellezza, tra metallo freddo e calda luce si staglia l'unicità di un bimbo, fragile creatura che diventa paradigma di un Paese duplice. (Rosaria Patanè) Bambino durante i giorni della festa di Ramadan, 5 luglio 2014, ore 17.15. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Nell'armonia tra pieno e vuoto, tra geometrie perfette e morbidi fili disposti in parallelo, tra appoggio e sospensione, tra forza e bellezza, tra metallo freddo e calda luce si staglia l'unicità di un bimbo, fragile creatura che diventa paradigma di un Paese duplice. (Rosaria Patanè) Ragazze arabe a Damascus Gate (Gerusalemme), 3 settembre 2015, ore 12.14. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Uscendo dalla Porta di Damasco si è al confine: da una parte si sale verso Gerusalemme Ovest, la città nuova coi palazzi e il tram, dall'altra si va verso Gerusalemme Est, più araba e orientale. In questa foto Neva ha fissato anche un altro confine: le nuove generazioni di ragazze palestinesi, al confine tra tradizione e modernità, tra lo hijab in testa e le Adidas o le Vans ai piedi. (Nicola Pensa) Ragazze arabe a Damascus Gate (Gerusalemme), 3 settembre 2015, ore 12.14. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Uscendo dalla Porta di Damasco si è al confine: da una parte si sale verso Gerusalemme Ovest, la città nuova coi palazzi e il tram, dall'altra si va verso Gerusalemme Est, più araba e orientale. In questa foto Neva ha fissato anche un altro confine: le nuove generazioni di ragazze palestinesi, al confine tra tradizione e modernità, tra lo hijab in testa e le Adidas o le Vans ai piedi. (Nicola Pensa) Ragazzi arabi nella Città Vecchia di Gerusalemme, 4 settembre 2015, ore 15.13. Copyright® Neva Gasparo Photographer
I vicoli stretti e antichi di secoli della Città Vecchia di Gerusalemme, simili a quelli delle città medievali italiane, sono pieni di giovani ragazzi che, sulla soglia delle loro case o botteghe, Neva amava fotografare sorprendendoli nei loro momenti di spensieratezza e di felicità. (Marco Junio Coccari) Ragazzi arabi nella Città Vecchia di Gerusalemme, 4 settembre 2015, ore 15.13. Copyright® Neva Gasparo Photographer
I vicoli stretti e antichi di secoli della Città Vecchia di Gerusalemme, simili a quelli delle città medievali italiane, sono pieni di giovani ragazzi che, sulla soglia delle loro case o botteghe, Neva amava fotografare sorprendendoli nei loro momenti di spensieratezza e di felicità. (Marco Junio Coccari) Partita di tawlah lungo la Via Dolorosa (Città Vecchia di Gerusalemme), 4 settembre 2015, 15.20 Copyright® Neva Gasparo Photographer
Zio Sam e la sua lunga barba bianca, rassicurante, sempre presente nei dintorni dell'Ottava Stazione della Via Dolorosa in cui ha sede la sua bottega. Tra un gioiello e l'altro, è sempre pronto a un altro giro di tawlah con amici e conoscenti o all'ennesima sigaretta mentre racconta della sua vita. (Giovanni Malaspina) Partita di tawlah lungo la Via Dolorosa (Città Vecchia di Gerusalemme), 4 settembre 2015, 15.20 Copyright® Neva Gasparo Photographer
Zio Sam e la sua lunga barba bianca, rassicurante, sempre presente nei dintorni dell'Ottava Stazione della Via Dolorosa in cui ha sede la sua bottega. Tra un gioiello e l'altro, è sempre pronto a un altro giro di tawlah con amici e conoscenti o all'ennesima sigaretta mentre racconta della sua vita. (Giovanni Malaspina) Donna ebrea ultraortodossa nel quartiere ebraico della Città Vecchia di Gerusalemme, 5 settembre 2015, ore 10.57. Copyright® Neva Gasparo Photographer
In questa foto una signora ebrea osserva un micetto che, con fare curioso, si dirige verso di lei. Chi decide di vivere per un periodo a Gerusalemme non può certo essere allergico ai gatti dal momento che il loro grande numero li rende parte integrante della città. (Marco Junio Coccari) Donna ebrea ultraortodossa nel quartiere ebraico della Città Vecchia di Gerusalemme, 5 settembre 2015, ore 10.57. Copyright® Neva Gasparo Photographer
In questa foto una signora ebrea osserva un micetto che, con fare curioso, si dirige verso di lei. Chi decide di vivere per un periodo a Gerusalemme non può certo essere allergico ai gatti dal momento che il loro grande numero li rende parte integrante della città. (Marco Junio Coccari) Donna seduta in Shimon Ben Shetach Street (Gerusalemme), 23 giugno 2019, ore 9.24. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Questa era la fotografia preferita di Neva, tra quelle scattate a Gerusalemme nell’estate 2019. La faceva sorridere e divertire. La donna ha una posa così perfetta e naturale che sembra far parte, lei stessa, del murale. Guarda Neva dritta negli occhi e, felice, si presta a essere fotografata. In uno scatto sembra essere racchiusa la gioia di vivere. Per citare Mark Twain: “Le rughe dovrebbero indicare soltanto dove sono stati i sorrisi”. (Martina Mineri) Donna seduta in Shimon Ben Shetach Street (Gerusalemme), 23 giugno 2019, ore 9.24. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Questa era la fotografia preferita di Neva, tra quelle scattate a Gerusalemme nell’estate 2019. La faceva sorridere e divertire. La donna ha una posa così perfetta e naturale che sembra far parte, lei stessa, del murale. Guarda Neva dritta negli occhi e, felice, si presta a essere fotografata. In uno scatto sembra essere racchiusa la gioia di vivere. Per citare Mark Twain: “Le rughe dovrebbero indicare soltanto dove sono stati i sorrisi”. (Martina Mineri) Coppia di ebrei davanti al Muro del Pianto (Città Vecchia di Gerusalemme), 5 settembre 2015, ore 17.17. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ora e domani, magari. Che importa? Il tuo vivere sarà per me danza, se saprò ascoltarne la musica. (Margherita Fabbri) Coppia di ebrei davanti al Muro del Pianto (Città Vecchia di Gerusalemme), 5 settembre 2015, ore 17.17. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ora e domani, magari. Che importa? Il tuo vivere sarà per me danza, se saprò ascoltarne la musica. (Margherita Fabbri) Negozio di stoffe nella Città Vecchia di Gerusalemme, 5 settembre 2015, ore 11.05. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme è una città che forse non è possibile comprendere fino in fondo. Certo è la città delle grandi folle, del caos, dei pellegrinaggi e delle contraddizioni. Per chi sa guardare, però, un particolare apparentemente insignificante racconta una vita più vera, una quotidianità vissuta al bordo delle strade divenute fiumi di persone. Lo sguardo di Neva ci invita e ci insegna a osservare. (Luca Rivali) Negozio di stoffe nella Città Vecchia di Gerusalemme, 5 settembre 2015, ore 11.05. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme è una città che forse non è possibile comprendere fino in fondo. Certo è la città delle grandi folle, del caos, dei pellegrinaggi e delle contraddizioni. Per chi sa guardare, però, un particolare apparentemente insignificante racconta una vita più vera, una quotidianità vissuta al bordo delle strade divenute fiumi di persone. Lo sguardo di Neva ci invita e ci insegna a osservare. (Luca Rivali) Un drappello di soldati israeliani (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 luglio 2017, ore 17.33. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Un soldato è prima di tutto un uomo. La spersonalizzazione ispirata dal ruolo e dall'uniforme che indossa non può farci dimenticare i tratti più umani e le debolezze di ogni soldato, oltre alle difficoltà di un compito controverso. Questo scatto sembra suggerirci di riflettere sull'intimità delle figure che vediamo, non limitandoci all’apparenza superficiale. (Lorenzo Abeni) Un drappello di soldati israeliani (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 luglio 2017, ore 17.33. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Un soldato è prima di tutto un uomo. La spersonalizzazione ispirata dal ruolo e dall'uniforme che indossa non può farci dimenticare i tratti più umani e le debolezze di ogni soldato, oltre alle difficoltà di un compito controverso. Questo scatto sembra suggerirci di riflettere sull'intimità delle figure che vediamo, non limitandoci all’apparenza superficiale. (Lorenzo Abeni) Uomo ebreo cammina lungo le mura della Città Vecchia di Gerusalemme, 12 luglio 2014, ore 16.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ascolta, questa la voce del mio andare. Questa la storia del mio incespicare. Questa la musica della mia città. (Margherita Fabbri) Uomo ebreo cammina lungo le mura della Città Vecchia di Gerusalemme, 12 luglio 2014, ore 16.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ascolta, questa la voce del mio andare. Questa la storia del mio incespicare. Questa la musica della mia città. (Margherita Fabbri) Uomo ebreo suona il pianoforte nella piazza del Municipio di Gerusalemme, 23 giugno 2019, ore 9.02. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La musica e il canto abitano la città di Gerusalemme sin dalle prime luci dell'alba. Tra i richiami dei muezzin, le campane delle chiese e i corni dello Shabbat, un anziano ebreo ci allieta con una dolce melodia classica. (Marco Junio Coccari) Uomo ebreo suona il pianoforte nella piazza del Municipio di Gerusalemme, 23 giugno 2019, ore 9.02. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La musica e il canto abitano la città di Gerusalemme sin dalle prime luci dell'alba. Tra i richiami dei muezzin, le campane delle chiese e i corni dello Shabbat, un anziano ebreo ci allieta con una dolce melodia classica. (Marco Junio Coccari) Cattedrale armena di San Giacomo, 19 febbraio 2017, ore 9.49. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«Qui veniamo battezzati e qui si tiene il nostro funerale». La vita di un armeno di Gerusalemme inizia e finisce nella cattedrale di San Giacomo. (Noemi Taborelli) Cattedrale armena di San Giacomo, 19 febbraio 2017, ore 9.49. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«Qui veniamo battezzati e qui si tiene il nostro funerale». La vita di un armeno di Gerusalemme inizia e finisce nella cattedrale di San Giacomo. (Noemi Taborelli) Donne palestinesi vendono la verdura a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme, 17 febbraio 2017, ore 16.37. Copyright® Neva Gasparo Photographer
"Kilo ashara! Kilo ashara!" esclamano le donne palestinesi sedute lungo la via per Damascus Gate. Mi fermo spesso a comprare da loro. Vendono nana (menta), meramie (salvia), uva, zattar, i frutti stagionali che la loro terra, la Palestina, continua a offrire. Penso alle loro ginocchia, alla schiena piegata, ai calli alle mani. Penso alla fatica e al lavoro. Compro un kilo di spinaci e imparo la determinazione. Neva, a cui sicuramente la determinazione non mancava, ha saputo cogliere il mondo di queste donne in una foto. (Camilla Cantore) Donne palestinesi vendono la verdura a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme, 17 febbraio 2017, ore 16.37. Copyright® Neva Gasparo Photographer
"Kilo ashara! Kilo ashara!" esclamano le donne palestinesi sedute lungo la via per Damascus Gate. Mi fermo spesso a comprare da loro. Vendono nana (menta), meramie (salvia), uva, zattar, i frutti stagionali che la loro terra, la Palestina, continua a offrire. Penso alle loro ginocchia, alla schiena piegata, ai calli alle mani. Penso alla fatica e al lavoro. Compro un kilo di spinaci e imparo la determinazione. Neva, a cui sicuramente la determinazione non mancava, ha saputo cogliere il mondo di queste donne in una foto. (Camilla Cantore) Lungo la Via Dolorosa, 10 febbraio 2017, ore 13.15. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Neva in questa foto ha fissato due anime del quartiere della Città Vecchia che circonda il Sepolcro: da un lato le cartoline, le borse, le calamite e le kefiah per i turisti, dall'altro la gente, gli anziani, ancora vestiti con abiti tradizionali e molto meno turistici. (Nicola Pensa) Lungo la Via Dolorosa, 10 febbraio 2017, ore 13.15. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Neva in questa foto ha fissato due anime del quartiere della Città Vecchia che circonda il Sepolcro: da un lato le cartoline, le borse, le calamite e le kefiah per i turisti, dall'altro la gente, gli anziani, ancora vestiti con abiti tradizionali e molto meno turistici. (Nicola Pensa) Ragazza con arpa a Jaffa Gate (Gerusalemme), 24 settembre 2015, ore 11.36. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme è una melodia, delicata, ruvida, antica e moderna. A confine tra vecchio e nuovo questa ragazza, accoccolata in uno spiraglio della porta di Jaffa, pervade la città con le note della sua storia. Neva ne ha catturato la dolcezza degli occhi e, guardando la fotografia, si riesce quasi a immaginare il suono dell’arpa che accarezza i passanti. (Martina Mineri) Ragazza con arpa a Jaffa Gate (Gerusalemme), 24 settembre 2015, ore 11.36. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme è una melodia, delicata, ruvida, antica e moderna. A confine tra vecchio e nuovo questa ragazza, accoccolata in uno spiraglio della porta di Jaffa, pervade la città con le note della sua storia. Neva ne ha catturato la dolcezza degli occhi e, guardando la fotografia, si riesce quasi a immaginare il suono dell’arpa che accarezza i passanti. (Martina Mineri) Frate francescano nella Basilica del S. Sepolcro, davanti alla pietra dell'unzione (Città Vecchia di Gerusalemme), 7 luglio 2017, ore 17.37. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Entrando nella Basilica del Santo Sepolcro la prima cosa che si incontra, ancora prima di salire al Calvario e di andare verso il luogo della sepoltura di Gesù, è la pietra della deposizione, dove la tradizione vuole che il suo corpo sia stato deposto dalla croce. (Nicola Pensa) Frate francescano nella Basilica del S. Sepolcro, davanti alla pietra dell'unzione (Città Vecchia di Gerusalemme), 7 luglio 2017, ore 17.37. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Entrando nella Basilica del Santo Sepolcro la prima cosa che si incontra, ancora prima di salire al Calvario e di andare verso il luogo della sepoltura di Gesù, è la pietra della deposizione, dove la tradizione vuole che il suo corpo sia stato deposto dalla croce. (Nicola Pensa) Famiglia di ebrei ultraortodossi davanti alla Sinagoga di Hurva (Città Vecchia di Gerusalemme), 7 luglio 2018, ore 18.09. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Un attimo fotografato e quello dopo perduto via. In questo momento rubato al tempo vediamo una numerosissima famiglia ultraortodossa al centro del quartiere ebraico della Città Vecchia. Solo i bambini in primo piano sembrano accorgersi di qualcosa, ma è solo un istante di sorpresa prima di tornare ai loro giochi. (Lorenzo Abeni) Famiglia di ebrei ultraortodossi davanti alla Sinagoga di Hurva (Città Vecchia di Gerusalemme), 7 luglio 2018, ore 18.09. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Un attimo fotografato e quello dopo perduto via. In questo momento rubato al tempo vediamo una numerosissima famiglia ultraortodossa al centro del quartiere ebraico della Città Vecchia. Solo i bambini in primo piano sembrano accorgersi di qualcosa, ma è solo un istante di sorpresa prima di tornare ai loro giochi. (Lorenzo Abeni) Coppia di ebrei al Muro del Pianto (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 luglio 2017, ore 23.06. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ho conosciuto Neva nel febbraio 2017, durante il mio primo viaggio a Gerusalemme. Ho avuto la fortuna di condividere con lei momenti e cene conviviali che furono lo spunto per alcune sue foto poi donate a me e a tutto il gruppo. Neva aveva la straordinaria capacità di immortalare volti, persone e situazioni quotidiane facendone risaltare la spontaneità e la naturalezza degli attimi più belli. (Pierfilippo Saviotti) Coppia di ebrei al Muro del Pianto (Città Vecchia di Gerusalemme), 20 luglio 2017, ore 23.06. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ho conosciuto Neva nel febbraio 2017, durante il mio primo viaggio a Gerusalemme. Ho avuto la fortuna di condividere con lei momenti e cene conviviali che furono lo spunto per alcune sue foto poi donate a me e a tutto il gruppo. Neva aveva la straordinaria capacità di immortalare volti, persone e situazioni quotidiane facendone risaltare la spontaneità e la naturalezza degli attimi più belli. (Pierfilippo Saviotti) Donna musulmana a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 8 settembre 2015, ore 16.42. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ti guardo accadere. Mi troverai qua. (Margherita Fabbri) Donna musulmana a Damascus Gate (Città Vecchia di Gerusalemme), 8 settembre 2015, ore 16.42. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ti guardo accadere. Mi troverai qua. (Margherita Fabbri) Neva, 28 luglio 2017, ore 9.30. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La fine rende possibile l'inizio. Gerusalemme: dove tutto converge e tutti confluiscono. Là, fra le mura dell'antica città, dove tu ancora sei, Neva. (Alessandra Alabiso) Neva, 28 luglio 2017, ore 9.30. Copyright® Neva Gasparo Photographer
La fine rende possibile l'inizio. Gerusalemme: dove tutto converge e tutti confluiscono. Là, fra le mura dell'antica città, dove tu ancora sei, Neva. (Alessandra Alabiso)
La terza parte della mostra è anche la più ampia, per rispetto alla vocazione stessa di Neva, che amava fotografare, più di ogni altro soggetto, persone vere intente alle loro occupazioni, sulle quali l’obiettivo della fotocamera si sofferma pochi attimi senza disturbare e senza influire su ciò che sta accadendo. Troviamo raccolti qui esempi di eventi ordinari, non c’è grandiosità né spettacolarizzazione. Si tratta spesse volte di scatti rubati in cui, grazie alla bravura dell’autrice, il soggetto non si accorge di essere stato fotografato. Questa spontaneità è alla base del senso di naturalezza che emanano le istantanee, stralci che sono stati sottratti allo scorrere del tempo e cristallizzati per permetterci di apprezzarli. Indistintamente vediamo una rassegna di persone di credenze, culture e condizioni diverse: uomini, donne, giovani, anziani, laici, consacrati, musulmani, ebrei, cristiani, ma tutte accomunate in senso positivo dalle medesima pienezza nello sguardo e nei gesti, e anche dalla medesima fragilità. Qui sta la grandezza di Gerusalemme, e forse il suo mistero, nella capacità di unire individui di tutto il mondo in un unico luogo, mentre con determinazione continua cercano di soddisfare un anelito di senso essenziale all’animo umano, al di là delle differenze date dalla storia del proprio popolo o dalla storia personale. In questo modo la ricerca del singolo diviene quella di ognuno e si fa universale. Queste fotografie vogliono essere la dimostrazione che la convivenza nel rispetto e nella collaborazione reciproca è possibile.