Scorci dalla Terra Santa
Mostra fotografica con gli scatti della fotografa e amica Neva Gasparo
a cura di Lorenzo Abeni e Martina Mineri
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Terrazza di Maria Bambina, 6 luglio 2017, ore 5.59. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Il vento tra i capelli, i panni stesi ad asciugare, le voci provenienti dal suk e il canto del muezzin. Le chiacchere con Neva e gli amici gerosolimitani, le ricche cene all’italiana e le risate. La terrazza di Maria Bambina è stata testimone di tante amicizie, abbracci, canti e sorrisi; di tanti momenti ordinari e straordinari. È un luogo unico, il mio posto preferito nella caotica e meravigliosa Gerusalemme. Neva amava scrutare e fotografare la città da qui, soprattutto all’alba, quando ancora i suoni e i profumi dormivano e tutto era quieto. (Martina Mineri) Terrazza di Maria Bambina, 6 luglio 2017, ore 5.59. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Il vento tra i capelli, i panni stesi ad asciugare, le voci provenienti dal suk e il canto del muezzin. Le chiacchere con Neva e gli amici gerosolimitani, le ricche cene all’italiana e le risate. La terrazza di Maria Bambina è stata testimone di tante amicizie, abbracci, canti e sorrisi; di tanti momenti ordinari e straordinari. È un luogo unico, il mio posto preferito nella caotica e meravigliosa Gerusalemme. Neva amava scrutare e fotografare la città da qui, soprattutto all’alba, quando ancora i suoni e i profumi dormivano e tutto era quieto. (Martina Mineri) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza del Convento della Flagellazione il 13 giugno 2019, ore 10.48. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«Resti la mia lingua attaccata al palato, se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia». (Salmo 137, 6) (Marco Junio Coccari) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza del Convento della Flagellazione il 13 giugno 2019, ore 10.48. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«Resti la mia lingua attaccata al palato, se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia». (Salmo 137, 6) (Marco Junio Coccari) Betlemme, 12 settembre 2015, ore 17.38. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Appena arrivati a Betlemme ci si può ritrovare congestionati nel traffico, immersi nel grigiore delle sue strade caotiche, in contrasto con la ricchezza del bazar i cui profumi e colori si liberano fra le piccole e antiche vie cittadine. (Valeria Pesce) Betlemme, 12 settembre 2015, ore 17.38. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Appena arrivati a Betlemme ci si può ritrovare congestionati nel traffico, immersi nel grigiore delle sue strade caotiche, in contrasto con la ricchezza del bazar i cui profumi e colori si liberano fra le piccole e antiche vie cittadine. (Valeria Pesce) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dall'Austrian Hospice il 4 febbraio 2017, ore 11.07. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Le nubi bianche “stracciate” in un cielo azzurro e ventoso, e, più in basso, una splendida visione della zona araba di Gerusalemme, fuori dall’Austrian Hospice, coi suoi tetti pieni di antenne, le case un po’ “sgarrupate”, le cisterne per l’acqua. Una giornata tranquilla, coi pellegrini, i turisti che passeggiano, qualcuno ai tavolini a bere un caffè. Che bello sarebbe se Gerusalemme sapesse godersi una sua normalità, dove la gente (tutta la gente) potesse vivere e lavorare tranquilla… (Edoardo Barbieri) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dall'Austrian Hospice il 4 febbraio 2017, ore 11.07. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Le nubi bianche “stracciate” in un cielo azzurro e ventoso, e, più in basso, una splendida visione della zona araba di Gerusalemme, fuori dall’Austrian Hospice, coi suoi tetti pieni di antenne, le case un po’ “sgarrupate”, le cisterne per l’acqua. Una giornata tranquilla, coi pellegrini, i turisti che passeggiano, qualcuno ai tavolini a bere un caffè. Che bello sarebbe se Gerusalemme sapesse godersi una sua normalità, dove la gente (tutta la gente) potesse vivere e lavorare tranquilla… (Edoardo Barbieri) Alba sulla Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 6 luglio 2017, ore 5.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Non è facile muoversi fra le sue strade: dedali senza apparente via d'uscita; labirinti che presentano inaspettate vie di fuga. Ecco, allora, improvvisi istanti di primavera. (Alessandra Alabiso) Alba sulla Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 6 luglio 2017, ore 5.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Non è facile muoversi fra le sue strade: dedali senza apparente via d'uscita; labirinti che presentano inaspettate vie di fuga. Ecco, allora, improvvisi istanti di primavera. (Alessandra Alabiso) Monte Sion (Gerusalemme), 16 luglio 2017, ore 17.32. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme sorprende, nei suoi luoghi più conosciuti, come nei suoi angoli più nascosti. La bravura di Neva sta nel saper esaltare con la fotografia spazi apparentemente insignificanti. Attraverso i suoi scatti mi accorgo che la bellezza si nasconde nelle piccole cose: nell'armonia di un gruppo di case, nella potenza del verde di un prato, in un dirupo scosceso. I miei occhi riconoscono questo luogo, ma mi sembra di vederlo realmente per la prima volta. (Camilla Cantore) Monte Sion (Gerusalemme), 16 luglio 2017, ore 17.32. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme sorprende, nei suoi luoghi più conosciuti, come nei suoi angoli più nascosti. La bravura di Neva sta nel saper esaltare con la fotografia spazi apparentemente insignificanti. Attraverso i suoi scatti mi accorgo che la bellezza si nasconde nelle piccole cose: nell'armonia di un gruppo di case, nella potenza del verde di un prato, in un dirupo scosceso. I miei occhi riconoscono questo luogo, ma mi sembra di vederlo realmente per la prima volta. (Camilla Cantore) Alba sulla Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 14 luglio 2017, ore 5.56. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Non era inusuale trovare Neva sul tetto di prima mattina a scattare fotografie. Il panorama che si può ammirare non stanca mai, e all'alba ha un sapore particolare. (Nicola Pensa) Alba sulla Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 14 luglio 2017, ore 5.56. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Non era inusuale trovare Neva sul tetto di prima mattina a scattare fotografie. Il panorama che si può ammirare non stanca mai, e all'alba ha un sapore particolare. (Nicola Pensa) Cupola della Roccia, fotografata dalla terrazza del Convento della Flagellazione il 10 marzo 2014, ore 11.10. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Dal tetto del convento della Flagellazione, ecco le scuole coraniche e, più in là, la moschea della Roccia coi suoi mosaici colorati e la cupola d’oro e, ancora più in profondità, alberi e la cupola scura della moschea di al-Aqsa. Uno dei luoghi più contesi e contestati al mondo, anche solo per il suo nome (spianata delle Moschee o del Tempio?). Eppure, come testimonia il profeta Isaia, agli occhi di Dio la Città santa è «la casa di preghiera per tutti i popoli». Sogno o promessa? (Edoardo Barbieri) Cupola della Roccia, fotografata dalla terrazza del Convento della Flagellazione il 10 marzo 2014, ore 11.10. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Dal tetto del convento della Flagellazione, ecco le scuole coraniche e, più in là, la moschea della Roccia coi suoi mosaici colorati e la cupola d’oro e, ancora più in profondità, alberi e la cupola scura della moschea di al-Aqsa. Uno dei luoghi più contesi e contestati al mondo, anche solo per il suo nome (spianata delle Moschee o del Tempio?). Eppure, come testimonia il profeta Isaia, agli occhi di Dio la Città santa è «la casa di preghiera per tutti i popoli». Sogno o promessa? (Edoardo Barbieri) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 20 febbraio 2014, ore 14.16. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Aprire le braccia e alzarsi senza sforzo sopra Gerusalemme, librarsi nell'aria ferma, fredda o rovente che sia, restare immobili e assorbire la storia e l'umanità delle molte città che si sono succedute nei millenni. Davvero può accadere? A volte basta una terrazza. (Marco Callegari) Città Vecchia di Gerusalemme, fotografata dalla terrazza di Maria Bambina il 20 febbraio 2014, ore 14.16. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Aprire le braccia e alzarsi senza sforzo sopra Gerusalemme, librarsi nell'aria ferma, fredda o rovente che sia, restare immobili e assorbire la storia e l'umanità delle molte città che si sono succedute nei millenni. Davvero può accadere? A volte basta una terrazza. (Marco Callegari) Sulla strada per Magdala, 21 giugno 2018, ore 4.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Sulla strada ad ascoltarti, scottata dall'eterno e neonato tramonto. Ad ogni passo, sono a casa. (Margherita Fabbri) Sulla strada per Magdala, 21 giugno 2018, ore 4.51. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Sulla strada ad ascoltarti, scottata dall'eterno e neonato tramonto. Ad ogni passo, sono a casa. (Margherita Fabbri) Cupola della Roccia e minareto, 7 luglio 2018, ore 18.23. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ricordo che mi capitava spesso di ascoltare con Neva l'adhān del tramonto – la chiamata islamica alla preghiera dal minareto – quando ormai il sole era calato sotto l’orizzonte, mentre dalla terrazza di Maria Bambina ammiravamo la Cupola della Roccia e il deserto dietro ad essa. (Marco Junio Coccari) Cupola della Roccia e minareto, 7 luglio 2018, ore 18.23. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Ricordo che mi capitava spesso di ascoltare con Neva l'adhān del tramonto – la chiamata islamica alla preghiera dal minareto – quando ormai il sole era calato sotto l’orizzonte, mentre dalla terrazza di Maria Bambina ammiravamo la Cupola della Roccia e il deserto dietro ad essa. (Marco Junio Coccari) Tramonto sulla città di Gerusalemme, fotografato dal Monte degli Ulivi il 28 luglio 2017, ore 19.34. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme vista al tramonto dalla cima del Monte degli Ulivi rivela tutta la sua complicata bellezza. Per un momento la luce del sole che si riflette sul bianco e sull’oro della città che sembra quasi irreale, poi il riverbero si attenua e lo sguardo si apre al panorama, unico nel suo genere. (Valeria Pesce) Tramonto sulla città di Gerusalemme, fotografato dal Monte degli Ulivi il 28 luglio 2017, ore 19.34. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Gerusalemme vista al tramonto dalla cima del Monte degli Ulivi rivela tutta la sua complicata bellezza. Per un momento la luce del sole che si riflette sul bianco e sull’oro della città che sembra quasi irreale, poi il riverbero si attenua e lo sguardo si apre al panorama, unico nel suo genere. (Valeria Pesce) Lago di Tiberiade, 27 settembre 2015, ore 13.59. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte Egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: “È un fantasma” e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”». (Matteo 14:24-26) (Alessandra Restagno) Lago di Tiberiade, 27 settembre 2015, ore 13.59. Copyright® Neva Gasparo Photographer
«La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte Egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: “È un fantasma” e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”». (Matteo 14:24-26) (Alessandra Restagno) Gerusalemme e cimitero ebraico, fotografati dal Monte degli Ulivi, 28 luglio 2017, ore 19.45. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Amo i tramonti perché mi trasmettono calore, serenità e speranza. Quelli gerosolimitani poi, ti riempiono gli occhi e ti curano l’anima. Il mio ultimo tramonto a Gerusalemme l’ho vissuto con la cara Neva, quel giorno abbiamo parlato tanto e abbiamo sperato tanto, in silenzio, accarezzate da un vento caldo e dal canto del muezzin. Ero con lei quando ha scattato questa foto e oggi mi sento un po’ più sola, ma fortunata per aver conosciuto una grande Donna, una Mamma, una Sorella e un’Amica. (Francesca Di Palma) Gerusalemme e cimitero ebraico, fotografati dal Monte degli Ulivi, 28 luglio 2017, ore 19.45. Copyright® Neva Gasparo Photographer
Amo i tramonti perché mi trasmettono calore, serenità e speranza. Quelli gerosolimitani poi, ti riempiono gli occhi e ti curano l’anima. Il mio ultimo tramonto a Gerusalemme l’ho vissuto con la cara Neva, quel giorno abbiamo parlato tanto e abbiamo sperato tanto, in silenzio, accarezzate da un vento caldo e dal canto del muezzin. Ero con lei quando ha scattato questa foto e oggi mi sento un po’ più sola, ma fortunata per aver conosciuto una grande Donna, una Mamma, una Sorella e un’Amica. (Francesca Di Palma) Neva ad Ashdod, 23 luglio 2017, ore 10.56 (fotografia di Francesca Di Palma). Copyright® Francesca Di Palma
Anima bella ed empatia pura, questo è il ricordo che porterò per sempre con me. Il ricordo di una guerriera immersa in un paesaggio arido alla ricerca di luoghi che parlano di Vita e che trasudano Umanità. (Francesca Di Palma) Neva ad Ashdod, 23 luglio 2017, ore 10.56 (fotografia di Francesca Di Palma). Copyright® Francesca Di Palma
Anima bella ed empatia pura, questo è il ricordo che porterò per sempre con me. Il ricordo di una guerriera immersa in un paesaggio arido alla ricerca di luoghi che parlano di Vita e che trasudano Umanità. (Francesca Di Palma)
In un percorso in cui il punto di vista diviene progressivamente più ristretto e più dettagliato, passando da una sezione all’altra, nel primo gruppo di fotografie inauguriamo una prospettiva maggiormente ampia: Gerusalemme e i luoghi limitrofi sono visti con un occhio che spazia sull’orizzonte, in cui i profili dei tetti, il cielo e la forma delle nuvole sono protagonisti: è un primo approccio delicato alla città, che qui viene presentata indugiando sul senso di trasporto che induce nel visitatore, su quella percezione di armonia che pervade la visione al di là dei dettagli. Ma questo non esaurisce il messaggio, anzi ne anticipa la ricchezza: le immagini accennano alla pluralità di provocazioni che Gerusalemme porta con sé e già qui si intuisce il brulicare della folla nelle strade sottostanti, i contrasti e le diversità che costituiscono anch’essi l’essenza della Città Santa.