Anatome corporis humani, Lyon, Jean Antoine Huguetan & soc., 1679

4°, pp. [16] 606 [6], fasc. ă4 ĕ4 A-Z4 Aa-Zz4 Aaa-Zzz4 Aaaa-Gggg4 Hhhh², XIII carte di tav. ripiegate, ill. calcografiche

SBN IT\ICCU\RMSE\006947

mm 245x181. Legatura secentesca in pergamena su cartone con tagli spruzzati in rosso. Molte macchie di umidità e alcuni camminamenti da tarlo. Al risguardo posteriore nota manoscritta in caratteri latini in lingua non identificabile. Si contano 12 tavole calcografiche su 13 (assente la VI), alcune delle quali molto danneggiate. Alcuni errori nella segnatura dei fascicoli, soprattutto nella parte finale dell’opera. A c. ă1 antiporta calcografica rappresentante un teatro anatomico con al centro titolo dell’opera e nome dell’autore e, ai lati su due piedistalli, Andreas van Wesel e Adrian van der Spiegel. Il frontespizio (c. ă2) è stampato in rosso e nero, mentre a c. Vv1r inizia la II parte dell’opera.

Ijsbrand van Diemerbroeck (1609-1674) fu medico, anatomista e professore neerlandese. Scrisse un’importante opera intitolata De Peste (1646), nella quale raccontava della sua esperienza durante una epidemia di peste a Nimega. Divenne professore di medicina all’Università di Utrecht di cui fu rettore per due mandati. La pubblicazione dei suoi Opera omnia si deve al figlio. L’Anatome corporis humani, pubblicata per la prima volta a Utrecht nel 1672, risulta suddivisa in dieci libri, rispettivamente dedicati a: de infimo ventre, de thorace, de supremo ventre seu capite, de artubus, de musculis, de arteriis, de venis, de nervis, de ossibus, de cartilaginibus & ligamentis. Sono in molti a considerarla l’ultima opera a carattere anatomico in cui è indagata la localizzazione dell’anima all’interno del corpo umano.

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The Anatome corporis humani was written by a famous Dutch anatomist named Ijsbrand van Diemerbroeck. The work was published for the first time in 1672. Interestingly, it is considered to be the last anatomical text where the soul’s location is inspected.