Opera quae ad nos extant omnia, traduzione di Janus Cornarius, Basel, Hieronymus Froben e Nikolaus Episcopius, 1554

Edizione in due parti di cui si possiede solo la parte I.

I:          8°, pp. [16] 859 [3], fasc. *8 a-z8 A-Z8 Aa-Hh8

SBN IT\ICCU\CFIE\000090

mm. 160x106. Legatura novecentesca in pelle nera con carta marmorizzata verde decorata a secco. Piatti in legno. Taglio spruzzato viola. Diversi segni di lettura, note manoscritte e notabilia, parzialmente asportati con la rifilatura. Si possono distinguere almeno due mani, una coeva, l’altra più tarda (sei-settecentesca). Macchie di sostanza oleosa e qualche gora d’acqua. Brunitura di alcune carte. A c. *1r, al centro, nota manoscritta coeva “Boral.(?)” e nota manoscritta cinquecentesca “I. P. P[...]mae Anno 1555 Augusti 26”. Sotto altra nota manoscritta Cinque-secentesca, in parte asportata con la rifilatura, “Rudolphi Kassjiarck de [...] latino Medi[cin]ae studio[...]”. Ancora sotto altra nota manoscritta “Malo” e, della stessa mano, cancellata, ma parzialmente leggibile “Ex libris M. Nicolai Henzelii ab Chlum C. P.”. A questi è attribuibile una parte degli interventi manoscritti nel testo. A c. a1r, in alto, nota manoscritta, “Ex libris M. Nicolai Henzel ab Chlum. C. P.” [in Boemia].

Ippocrate (ca. 460-370 a.C.) fu, insieme a Galeno, la massima autorità in campo medico a partire dal Medioevo in tutta Europa, ed è considerato il fondatore della medicina scientifica in Grecia. Il Corpus hippocraticum, che racchiude la dottrina ippocratica, è composto da più di cinquanta opere, molte delle quali non sono in realtà attribuibili a Ippocrate; questo avvenne per ragioni di prestigio editoriale: infatti, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento si assistette a un rinnovato interesse verso gli antichi medici greci e soprattutto verso i loro testi, i quali furono recuperati direttamente dai codici originali e ampiamente diffusi grazie alla stampa. Questa raccolta, pubblicata per la prima volta nel 1546, ne è un chiaro esempio: si tratta infatti della traduzione delle opere di Ippocrate eseguita da Janus Cornarius (ca. 1500-1558), grande umanista sassone amico di Erasmo, particolarmente attivo nell’ambito della medicina greca. La maggior parte delle sue opere furono stampate proprio a Basilea presso Hieronymus Froben e Nikolaus Episcopius.

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Despite the name by which this book is identified, the treatises it contains were not authored by Hippocrates (considered the founder of medical science): the Corpus hippocraticum, in fact, is made up of fifty works that were collected during the Renaissance as a consequence of a renewed interest in ancient Greek physicians.